I paesini della valle dei Campassi.
Dopo
la classica pausa estiva si ritorna all’attività di gruppo. Meta
dell’escursione odierna la valle dei Campassi in alta Val Borbera ed i suoi
tipici paesini sprofondati nella vegetazione ed ormai purtroppo abbandonati da
molti anni.
Si
parte dal paese di Vegni, bel centro ancora piuttosto abitato posto su di un
rigoglioso poggio esposto a sud. Nubi fosche e basse e qualche goccia di
pioggia ci accoglie subito, ma fortunatamente cessando poco dopo. In seguito
potremo godere anche di numerosi squarci di sole, i cui raggi incendieranno di
colori i fitti boschi creando magiche atmosfere anche fra le muscose rovine di
antiche case ormai ridotte a fragili scheletri di pietra. Un ricco gruppo di
oltre venti partecipanti si incammina quindi prima sulla stradina e poi sul
sentiero che ci porterà in sequenza a raggiungere Casoni, Ferrazza ed infine
Reneuzzi. Passata la sella di Campassi ove termina il percorso per non vedenti recentemente inaugurato, si scende in
direzione Casoni, borgata molto in rovina e avvolta da fitta vegetazione, forse
un poco lugubre oggi viste le nubi, ma certamente molto esemplificativa di come
un tempo la vita scorresse a diretto e profondo contatto con la natura.
Si
prosegue quindi passando fra i cadenti muri in direzione di Ferrazza passando
fra possenti castagni e macchie di roverelle. Il percorso è piacevole e non
molto impegnativo, cosa che aiuta sicuramente le chiacchiere. Giunti a
Ferrazza, il paesino meglio conservato ed ancora saltuariamente abitato in
estate, lo si oltrepassa ( vi si tornerà poi per la pausa pranzo ) per
dirigersi vs la non lontana Reneuzzi, il borgo più grande ora totalmente
abbandonato. È avvolto dalla fitta vegetazione che sta minacciando sempre più
le vecchie mura di belle case, dei porticati e dei balconi. Si tratta di uno
dei tanti paesi svuotati a causa dell’immigrazione del Secondo dopoguerra degli
abitanti verso le città (o l’America) a causa del boom economico italiano e la
nuova spinta industriale. Il paese contava a fine ‘800 circa 300 anime, negli
anni ‘50 solo una ventina di abitanti, nel 1960 se ne contavano solo più 4.
Visitato anche la chiesa ed il vicino cimitero con la tomba dell’ultimo
abitante, oggetto ai tempi di un incredibile fatto di cronaca nera ( uccisione
dell’amata e successivo suicidio ), si torna sui propri passi a Ferrazza, fra
gocce di pioggia e squarci di sole. Dopo la sosta ed il gradito ‘saccheggio’ di
alcuni alberi di susine, si riprenderà il cammino per rientrare a Vegni ove si
arriverà dopo poco più di un’oretta circa di sentiero. Il vento nel frattempo
ha spazzato un poco di nubi ed il sole ci rallegra buona parte del percorso. Una
gita dietro casa, ma sempre ricca di spunti importanti a livello ambientale e
storico. Un salto nel tempo in un mondo contadino di ‘sopravvivenza’ che
suscita profonde riflessioni sulla nostra ‘facile’ vita odierna !!
Qui le foto
Prima uscita post ferie estive anche per la mtb, anche se ad esser sinceri buona parte del gruppo ha pedalato anche durante le belle ferie estive in Val Pusteria !! Meta odierna i dintorni valenzani con partenza da Bassignana. Solo otto i partecipanti odierni, un peccato vista la facilità del percorso e la giornata davvero magnifica. Come detto partenza da Bassignana, per dirigersi successivamente in direzione di Mugarone attraverso piacevoli stradine campestri ed alcuni tratti asfaltati. Da Mugarone si scende attraversando ricchi pioppeti fitti ed ombrosi in direzione dell’argine del Po, da cui facilmente si discende sul greto, oggi piuttosto ampio visto la bassa portata d’acqua del ‘grande fiume’ !! La pace regna sovrana rotta solamente dal nostro incedere e dall’allegro vocio di mille volatili. Il percorso si snoda lungo la riva destra del Po, su stradine forestali talora un poco dissestate che ci condurranno fino alle porte di Valenza dopo aver attraversato ampie zone coltivate a granoturco e costellate di storici e grandi cascinali, alcuni forniti pure di torri e torrette, dei piccoli castelli agricoli !! Entrati in città si fiora la parte storica più centrale facendo un breve giro turistico fra piazzette e vie selciate nella tranquillità domenicale, per poi ridiscendere nuovamente in direzione del Po fino a raggiunger la zona dei Casoni di pesca nelle vicinanze del ponte di Valenza. Lì sì che si incontra qualche tranquillo escursionista e pure alcuni ‘sbraciolatori’ della domenica attrezzati di tutto punto, dal grill alle sedie e tavoli !! Noi invece ci accontentiamo di un più naturale tronco d’albero e di una vecchia panchina all’imbarcadero. Siamo in prossimità della statale che transita sul ponte ma non si avverte quasi alcun rumore, forse il traffico è davvero scarso. Dopo un buon caffè e grappino alla soprastante Trattoria del Ponte ( da provare pare secondo le recensioni !! ) si inforcano le bici per il rientro. Ci tocca subito un pezzetto della statale, x fortuna sempre poco trafficata, ed abbandonatala nei pressi di Valenza si entra in città con stradine secondarie fino ad attraversarne completamente il centro ed uscendone in direzione est. Si rientra quindi nella natura, fra campi e fitti boschetti. Il tragitto si snoda lento sotto le ruote, non c’è fretta di rientrare e si sta bene in compagnia. Un veloce cambio camera per una bucatura rallenta ulteriormente l’incedere, ma in breve siamo di nuovo in vista di Bassignana ove il bar del paese ci accoglierà per una rinfrescante birra. Nonostante la giornata non eccessivamente calda ci voleva proprio, una birra od un gelato consumati insieme in allegria. Ma il tempo passa e scatta l’ora del rientro alle auto. Si caricano le bici e salutati gli amiconi si riparte. Che dire, una prima gita autunnale molto riuscita e veramente piacevole. Un peccato ancora che impegni di lavoro od altre ‘mire’ abbia oggi un poco ridotto il gruppo dei pedalatori !!
Qui le foto
Qui le foto
Qui le foto
22 settembre 2013 – Gita Mountain bike
Dalle colline di Rivarone a Valenza sul Po.
Dalle colline di Rivarone a Valenza sul Po.
Prima uscita post ferie estive anche per la mtb, anche se ad esser sinceri buona parte del gruppo ha pedalato anche durante le belle ferie estive in Val Pusteria !! Meta odierna i dintorni valenzani con partenza da Bassignana. Solo otto i partecipanti odierni, un peccato vista la facilità del percorso e la giornata davvero magnifica. Come detto partenza da Bassignana, per dirigersi successivamente in direzione di Mugarone attraverso piacevoli stradine campestri ed alcuni tratti asfaltati. Da Mugarone si scende attraversando ricchi pioppeti fitti ed ombrosi in direzione dell’argine del Po, da cui facilmente si discende sul greto, oggi piuttosto ampio visto la bassa portata d’acqua del ‘grande fiume’ !! La pace regna sovrana rotta solamente dal nostro incedere e dall’allegro vocio di mille volatili. Il percorso si snoda lungo la riva destra del Po, su stradine forestali talora un poco dissestate che ci condurranno fino alle porte di Valenza dopo aver attraversato ampie zone coltivate a granoturco e costellate di storici e grandi cascinali, alcuni forniti pure di torri e torrette, dei piccoli castelli agricoli !! Entrati in città si fiora la parte storica più centrale facendo un breve giro turistico fra piazzette e vie selciate nella tranquillità domenicale, per poi ridiscendere nuovamente in direzione del Po fino a raggiunger la zona dei Casoni di pesca nelle vicinanze del ponte di Valenza. Lì sì che si incontra qualche tranquillo escursionista e pure alcuni ‘sbraciolatori’ della domenica attrezzati di tutto punto, dal grill alle sedie e tavoli !! Noi invece ci accontentiamo di un più naturale tronco d’albero e di una vecchia panchina all’imbarcadero. Siamo in prossimità della statale che transita sul ponte ma non si avverte quasi alcun rumore, forse il traffico è davvero scarso. Dopo un buon caffè e grappino alla soprastante Trattoria del Ponte ( da provare pare secondo le recensioni !! ) si inforcano le bici per il rientro. Ci tocca subito un pezzetto della statale, x fortuna sempre poco trafficata, ed abbandonatala nei pressi di Valenza si entra in città con stradine secondarie fino ad attraversarne completamente il centro ed uscendone in direzione est. Si rientra quindi nella natura, fra campi e fitti boschetti. Il tragitto si snoda lento sotto le ruote, non c’è fretta di rientrare e si sta bene in compagnia. Un veloce cambio camera per una bucatura rallenta ulteriormente l’incedere, ma in breve siamo di nuovo in vista di Bassignana ove il bar del paese ci accoglierà per una rinfrescante birra. Nonostante la giornata non eccessivamente calda ci voleva proprio, una birra od un gelato consumati insieme in allegria. Ma il tempo passa e scatta l’ora del rientro alle auto. Si caricano le bici e salutati gli amiconi si riparte. Che dire, una prima gita autunnale molto riuscita e veramente piacevole. Un peccato ancora che impegni di lavoro od altre ‘mire’ abbia oggi un poco ridotto il gruppo dei pedalatori !!
A presto per la prossima
avventura sui pedali.
27 ottobre 2013 – Gita Mountain bike
Varazze – Arenzano – P.te Negrone
Ed eccoci alla seconda escursione autunnale in mtb. Meta odierna
la vicina riviera ligure di Arenzano. Si percorrerà la ciclabile che sfrutta il
vecchio percorso ferroviario dismesso fra Varazze ed Arenzano, per poi
raggiunger da lì la zona del rio Lerone e del Ponte Negrone, alle porte del
parco dell’Argentea. La zona è ricchissima di acque e splendidi laghetti ed
avvolta da un ambiente naturale incontaminato e molto selvaggio. La si
raggiungerà percorrendo la stradina ove corre la condotta di presa
dell’acquedotto, via quasi in piano e molto panoramica ( almeno così avrebbe
dovuto essere…!! ) Gruppo ristretto, ridotto ad 8 unità causa previsioni meteo
poco incoraggianti. Ci si ritrova cmq a Varazze e dopo i ‘lunghi’ preparativi
di partenza causa alcuni inconvenienti meccanici veri ed alcuni ‘creati’
inavvertitamente, e si parte baldanzosi in direzione Cogoleto. Tempo grigio ma
non freddo e la ciclabile è in ogni modo splendida correndo quasi sempre
affacciata sul mare, talora in fredde gallerie, ma estremamente bel illuminate.
Si passa Cogoleto e si prosegue per Arenzano ove taluni decidono di fermarsi e
non affrontar la salita vs la zona interna. Oltrepassato il santuario del
Bambin di Praga si comincia a salire per un poco fra casette, orti, boschetti,
sempre col mare in lontananza. Arrivati all’inizio della stradina
dell’acquedotto siamo purtroppo accolti dalle prime gocce di pioggia, ma fieri
si continua, vista la bellezza cmq dei luoghi. Ma arrivati a metà strada per
P.te Negrone la pioggia rende troppo viscido il percorso, e la buona prudenza
consiglia un dietrofront…….che peccato !!! Non piove però forte, e senza
problemi si rientra in Arenzano per ricongiungersi con coloro che si eran
fermati (che saggi !! ) per far la pausa pranzo insieme. La pioggia nel
frattempo intensifica, diventa proprio bella forte, ma al momento siam al
coperto e si mangiucchia allegri…….ma nn troppo pensando al ritorno alle auto
che ci attende !! Passa il tempo e la pioggia non dà cenni di resa, non ci
resta che indossar mantella e darci alle pedalate. L’impatto con l’umida realtà
è un poco ‘crudo’, ma una volta imboccata la ciclabile, fra una galleria e
l’altra si skerza pure, immergendosi totalmente nell’ atmosfera scozzese che ci
circonda. Una volta che la testa ha ‘accettato’ la spiacevole situazione tutto
diventa più accattivante, con un aspetto forte e coinvolgente, quasi nn senti
più le gocce che ti rigano il volto e che si insinuano piano ovunque. Ma se
solo le mantelle tengono e non fa freddo risulta quasi un piacere correr così
fra le bizze del tempo fregandosene di tutto !! A parte cmq un forte scroscio a
Cogoleto tutto scorre veloce visto il deserto che percorriamo. Qualche raro
pescatore ci guarda un po’ con velata compassione, ma noi quasi non ce ne
avvediamo ed in breve eccoci in vista di Varazze con la pioggia che rallenta e
quasi cessa. Alle auto caricate velocemente le bici, pulitissime, la più
scomoda incombenza di cambiarsi, ma tutto ormai ha preso una piega divertente
ed ottimistica, ed il solo rammarico rimane non aver potuto completare la gita.
Peccato, era l’ultima dell’anno, speriamo di aver buona fortuna il prossimo !!
Ciao ciao !!
17 novembre 2013 – Gita escursionistica
Anello di Merana.
Un
folto gruppo di ha partecipato all’escursione alla zona dei Calanchi di Merana
il giorno 17 novembre. Nonostante una giornata assai bigia e poco colorata
ricca di classiche foschie autunnali, il gruppo di una ventina di persone non
si è fatto scoraggiare e si è presentato alla partenza animato dai migliori
propositi. Giornata anche non ovviamente calda, ma talora la compagnia vale più
di tutto il resto. Il percorso odierno
sfrutterà la segnatura dei sentieri degli amici Cai di Acqui, da queste parti
padroni di casa. L’itinerario attraverserà le tipiche zone di erosione
calanchifera qui ritrovabili, unendo al particolare aspetto naturale anche quello
storico, dovuto alle belle chiesette e torri incontrate durante il cammino.
Partiti
dalla zona sportiva di Merana, si attraversa parte del paese per inoltrarsi
veloci nella zona boschiva su stradina interrata. Si sale piano piano, e la
cosa non dispiace a nessuno, fino a raggiunger la collina di S. Fermo e la sua
bellissima torre medioevale con poco discosta la cappella dedicata al santo
medesimo. Foto dei panorami, anche se un poco nebbiosi sono numerose !! Si prosegue quindi in direzione della zona
dei calanchi, raggiungendoli ora attraverso fitti boschetti ora contornando
terreni coltivati. Il paesaggio è affascinante, anche se richiama leggermente
aspetti delle nostre zone di Sottovalle e Mornese. Ci si arrampica con fatica
sulle sottili creste, per fortuna non troppo umide, altrimenti sai che
scivoloni !! Proseguendo nel paesaggio un poco fiabesco, ecco che la truppa
incontra singolari formazioni rocciose chiamate ‘Murion’. Sono una vera sorta
di grossi ‘funghi’ modellati nella tenera roccia tufacea circostante dagli
agenti atmosferici. Pioggia e vento hanno lavorato davvero singolarmente !! Siamo
già sulla via del ritorno, ma il paesaggio lunare che ancora ci circonda
produce un fascino discreto che distrae i nostri occhi e ci rallenta la
marcia…o è la stanchezza !?!? Superata l’ultima erta del monte di Mezzo si
incomincia la discesa sempre lungo i crinali dei calanchi in direzione del
paese. Oltrepassate le ultime cascine si giunge in prossimità di Merana e su
asfalto si arriva alle auto. Che dire, un paesaggio davvero singolare oggi,
talora fiabesco, ove i colori gialli ocra dei boschi fanno da contraltare al
biancore sporco dei calanchi. Peccato che il sole non si sia purtroppo visto a
dar maggior fulgore a questo contrasto. Resta quindi l’idea di tornare a
riveder i luoghi con meteo più amico, soleggiato e magari più tiepido. Un
saluto alla prossima gita ed un grazie alla solita buona guida di Giampaolo ed
Igor !!
Qui le foto
Qui le foto
7 dicembre 2013 – Gita escursionistica
Nervi - Camogli.
Sembra
un attimo che sia iniziata l’attività dell’anno ed eccoci invece già all’ultima
gita. Oggi si andrà a scoprire angoli nascosti della vicina riviera genovese.
Siamo
accolti alla stazione di Brignole da un freddo vento di tramontana, ma d’altro
canto anche da una bellissima giornata!! Raggiunto in bus la zona di partenza
di Priaruggia, ci si mette in marcia percorrendo le antiche vie romane che
correvano lungo la costa. Il nostro ‘duce’ odierno Igor ci scorta fra viottoli,
stradine selciate, orti e vecchie case fino al porticciolo di Nervi, ove,
oltrepassato il rio Nervi su di un vecchio ponte in pietra medioevale inizia
pian piano la salita che ci condurrà a S’Ilario. Più si sale e più gli sguardi
hanno panorami di cui saziarsi, di cui gustare colori ed emozioni. Ecco che le
soste si fanno frequenti e le foto impazzano. Si giunge però al paese assiso su
di una solatia dorsale e da cui si ridiscende ripidi con una vecchia creuza
mattonata fin quasi nuovamente al mare in zona Bogliasco. Sempre su creuze e
scalinate ci si avvia in direzione di Pieve alta. Si percorrono sentierini fra
terrazze coltivate e belle casette appollaiate al sole ligure che smuovono
sentori di invidia in tutti i presenti !! Giunti a Pieve si sosta per il
pranzo, gustosamente contenti della cara presenza di un fornaio ancora aperto,
ampiamente saccheggiato in ogni sua produzione !! Il sole scalda sempre, ma
talora il vento risulta un poco dispettoso. Si sta bene qua, chiacchiere infinite
nel folto gruppo, ma bisogna rimettersi in cammino in direzione Sori. Una
ripida discesa vi ci conduce. Alcuni amici optano per una più rilassante
giornata e decidono di chiuder qui il loro percorso, mentre noi si procede
arzilli vs Recco risalendo un poco a mezza costa fino ad incontrar sul sentiero
una vecchia casa-torre di stampo ‘saraceno’ posta in una posizione davvero
incantevole….chissà come sarebbe abitarvi vien da pensare !?!? Sempre
proseguendo a mezza costa nel boschetto di lecci e ulivi, poco dopo si
ridiscende fino alla via Aurelia, da cui con breve passeggiata eccoci a Recco,
in pieno ‘passeggio’ domenicale turistico. Un breve conciliabolo sul da farsi
porta ad una nuova parziale scissione, ove alcuni decidono per gelato e relax,
mentre i più scalpitanti partono decisi per chiuder la gita fino a Camogli. Il
pomeriggio volge al tramonto quasi quando la ‘falcidiata’ truppa giunge infine
in vista della meta dopo aver percorso un altro paio di belle creuze, da cui i
panorami sul golfo del Paradiso ed il monte di Portofino sono incantevoli e
quasi magici !! Anche se un poco di stanchezza si affaccia nelle gambe, sorrisi
ed occhi pieni di gioia serena tradiscono la soddisfazione per il bellissimo
itinerario odierno. Scesi al porticciolo di passeggia ancora un attimo
lentamente sul lungomare in attesa del treno di rientro. E’ stato davvero bello
finire un anno di escursioni in modo così affascinante ed in compagnia di tanti
amici.
Il
pensiero ritorna dunque a tutte le gite dell’anno, agli amici che ci hanno
accompagnato in tante fughe dal fragore del mondo attuale alla ricerca di odori
e sapori talora antichi e sempre cmq intrisi della natura che amiamo conoscere
e percorrere. Quel viaggiare insieme per ‘piccoli’ mondi nascosti anche se non
sempre lontani che ci attira e coinvolge e che fa sì che riusciamo sempre a
stupirci di qcosa, di un tramonto, di un fiore sbocciato, di uno sguardo sul
mare o dell’immagine di una monte che imponente ci sovrasta e copre con la sua
mole. Il bello è e resta stupirsi sempre e non perder mai la voglia di cercare
e gustare gli infiniti aspetti in cui la natura si propone ai nostri occhi.
L’augurio per tutti e per il nuovo anno di escursioni insieme è di poter sempre
condividere tale proposito nella massima serenità ed amicizia. E che sia un
buon anno per tutti !!
Qui le foto
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